Tradizioni musicali ad Alimena fra memoria e contemporaneità
Di una “tendenza speciale che questo popolo ha per la musica” parlava il professore Michele Messina-Faulisi, intellettuale alimenese, in una lettera spedita nel 1871 a Giuseppe Pitrè, a cui inviava canti, novelle e altro materiale di interesse etnografico su Alimena, che poi il più grande studioso e raccoglitore di tradizioni popolari siciliane, inseriva nei suoi volumi.
Diversi gli etnomusicologi che hanno studiato le tradizioni musicali del piccolo centro madonita: Alan Lomax e Diego Carpitella negli anni ’50 dello scorso secolo; Elsa Guggino e Gaetano Pagano nel 1971; Fatima Giallombardo tra il ‘75 e il ’79, e più recentemente, nel 2010, Sergio Bonanzinga, Giuseppe Giordano e Francesca Chimento.
La pubblicazione “Ah! Nun cantu cchiù comu cantava. Tradizioni musicali ad Alimena fra memoria e contemporaneità” è frutto di una sistematica ricerca sul campo e di un’accurata analisi etnomusicologica condotta da Giuseppe Giordano con lo scopo di conservare la memoria storica, sociale e antropologica delle tradizioni musicali di Alimena. Le inchieste sono state effettuate tra il 2015 e il 2017, alcune delle quali in contesto (quelle legate ai cicli cerimoniali della Settimana Santa e del Natale). Ne è derivato un corpus organico e inedito comprendente il ciclo della vita (canti d’infanzia, d’amore e di sdegno, ecc.), il calendario cerimoniale, la sfera magico-religiosa, i canti del lavoro, l’intrattenimento.
Un libro nato giorno dopo giorno, ricerca dopo ricerca, casa per casa, grazie alla generosità di uomini e donne che hanno condiviso i loro canti, assieme ai loro ricordi personali e comunitari, uomini e donne che da anni portano avanti, tra mille difficoltà, la bellezza della nostra storia e del nostro sapere.
La pubblicazione del volume, che include un cd allegato con 42 tracce, è stata curata dalla Pro Loco col patrocinio del Comune di Alimena.