Raccontiamo una Calabria cosmica, la metafora di ogni Sud in movimento verso qualsiasi angolo del mondo. Quella dei nostri figli. Poi dei figli dei figli. Le radici cercano nel sogno. E trovano se sanno cercare. Vogliamo ascoltare attenti i suoni precipitati nella pietra delle montagne cercando di farne di nuovi. Dall’ultima scintilla. I tempi sono tutti i tempi ma sappiamo che esiste solo il presente. In un orecchio cosmico di spiagge bianche, di limoni e aranci. Non troppo lontano da quel brillare senza calma apparente che è il mare. Nero e argento nella notte. Re Niliu nasce nel 1979 come gruppo di riproposta della musica contadina della Calabria. Questa prima fase ‘filologica’ trova un suo momento discografico in “Non suli e no’ luna” (1984) nel quale prevalgono una musica acustica e l’uso degli strumenti tradizionali. Il disco “Caravi” (1988) inaugura un lungo periodo di sperimentazione nel quale il patrimonio di ricerca etnomusicale inizia a mescolarsi con sonorità urbane e ‘affinità elettive’ verso altre musiche del Mediterraneo. “Pucambù” (1994) è il risultato di questo lungo cammino di elaborazione. La band trova un equilibrio elettroacustico e l’album porterà il gruppo a notorietà internazionale. Seguono anni di alterne vicende artistiche sino alla sospensione delle attività del 2001. Dal 2013 il cammino riprende con la registrazione di “In a Cosmic Ear”. È un progetto artistico che riallaccia il filo con il discorso sospeso dopo “Pucambù”, vent’anni prima.