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CASTELLO

Di GJo – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=16050718

La collocazione su una rocca si ritiene sia la base che ha permesso la costruzione del castello fortificato.
Nel 1589 il castello fu oggetto dei primi veri e propri interventi ed ampliamenti per opera della famiglia Alberti di Messina che acquistò la baronia dai primi feudatari, i Francopetra da Reggio.
Gli ampliamenti ed il potenziamento che avvennero in questo periodo dotarono il castello di baluardi e ponte levatoio.
Il XVII secolo è segnato da feroci lotte feudali tra gli Alberti di Messina e gli Abenavoli di Montebello, è infatti nota la “strage degli Alberti” per mano di Bernardino Abenavoli di Montebello che, verso la fine del 1600, colpito nell’orgoglio dopo che Antonietta Alberti venne promessa in sposa al figlio del vicerè di Napoli, sterminò la famiglia degli Alberti e rapì Antonietta. In seguito a questo tragico evento e ai terremoti del 1783 e del 1908 il maniero fu abbandonato subendo nei secoli il degrado che lo ha trasformato nelle poche ma suggestive rovine che oggi si possono ammirare. All’interno infatti si individuano i vani voltati a botte e parte di un torrione circolare e, al di sotto di una zona pavimentata, le stanze ancora coperte.