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ABBAZIA DI SAN SALVATORE MAGGIORE

Sorta sulle rovine di una preesistente villa romana, nell’891 fu incendiata dai Saraceni; successivamente ricostruita nella seconda metà del X secolo entrò in competizione con l’abbazia di Farfa nel controllo del territorio. Schieratasi con gli imperatori nella lotta per le investiture, è denominata per questo abbazia imperiale.

Il territorio su cui si erge è stato fino agli anni dell’unità d’Italia un territorio di frontiera; già a partire da quando i Normanni si stabilirono nella valle del fiume Salto, per proseguire con la costituzione del Regno di Napoli. Nel Trecento iniziò la decadenza, fino a che nel Seicento papa Urbano VIII, in forza della bolla Singulari diligentia del 12 settembre 1629, la soppresse unendola all’abbazia di Farfa.

Negli ultimi anni è stata ristrutturata grazie a fondi europei; attualmente è di proprietà del comune di Concerviano.

Poco a monte dell’abbazia una copiosa fonte d’acqua genera un torrente che affluisce alla sinistra del fiume Salto a valle della diga artificiale formante il Lago del Salto.