La chiesa del Santissimo Salvatore, insieme all’ex monastero delle religiose benedettine, costituisce un polo monumentale ubicato nel centro storico di Caltagirone.
Un primo monastero benedettino fu eretto presso la chiesa della Madonna della Stella. Nel 1457 le monache si trasferirono nel monastero del Santissimo Salvatore. Il tempio è ubicato lungo via Santissimo Salvatore, largo omonimo che sul lato opposto è nomato Largo di San Domenico, per la presenza della chiesa di San Domenico. Nel 1542 fu fondato l’altro monastero dedicato a San Gregorio.
Il complesso benedettino fu ricostruito dopo il terremoto del Val di Noto del 1693. Molto probabilmente la progettazione è da attribuire all’architetto calatino don Nicolò Commendatore.
Nel tempio il 19 maggio 1894 fu ordinato sacerdote e celebrò la sua prima messa don Luigi Sturzo. Nel 1962 al suo interno fu realizzato il mausoleo che ospita le spoglie di don Luigi Sturzo. Proprio da questo tempio continua a diffondersi nel mondo il grido del fondatore del Partito Popolare Italiano “ai liberi e forti“.
Recentemente, per le opere d’arte e il mausoleo, la chiesa del Santissimo Salvatore è stata inserita nel patrimonio storico artistico appartenente al Fondo edifici di culto.[1]