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DUOMO

Di I, Sailko, CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=7128115

La cattedrale della Natività di Maria Santissima sorge sulla parte elevata dell’isola di Ortigia, incorporando quello che fu il principale tempio sacro in stile dorico della polis di Syrakousai, dedicato ad Atena (Minerva) e convertito in chiesa con l’avvento del cristianesimo.

Considerata la chiesa più importante della città di Siracusa, è entrata a far parte dei beni protetti dall’UNESCO in quanto patrimonio dell’umanità. Il suo stile è all’esterno principalmente barocco e rococò, mentre al suo interno alterna parti risalenti all’epoca siceliota, poiché appartenenti al tempio greco e parti risalenti all’epoca medievale, costruite dai Normanni e così lasciate fino ai giorni attuali. La sua struttura interna è composta in diverse navate e cappelle, le quali hanno uno stile classico e decorato, tipico del barocco anch’esso.

Di grande significato religioso, custodisce statue, reliquie e spoglie di santi, martiri e nobili siracusani. I suoi arredi hanno visto il susseguirsi di artisti provenienti da più parti d’Italia e dall’estero. Da sempre simbolo della religiosità siracusana, la cattedrale attraversò le varie fasi storiche e culturali della città.

«Prendete un tempio greco, incorporatelo per intero in un edificio cristiano, al quale Successivamente si aggiungono le modifiche e la ricostruzione dell’edificio per il culto cristiano adoperate dai normanni, tra le altre, la facciata abbattuta dal grande terremoto del 1693. Senza scoraggiarvi vi rimettete all’opera e, cambiando completamente direzione, sostituite la vecchia facciata con una deliziosa composizione barocca all’incirca del 1728‑54. E il tutto, deteriorato com’è, continua a vivere e a sorridere, diffondendo nel mondo la sua immagine come se fosse stato ideato da un Leonardo o da un Michelangelo“»
(Lawrence Durrell parla della Cattedrale di Siracusa)

Il sito dove sorge il Duomo o Cattedrale di Siracusa lo si può definire unico nel suo genere, in quanto è stato ininterrottamente il fulcro della sacralità principale della città di Siracusa. La storia di questo sito inizia già in tempi pre-greci, quando i siculi vennero a insediarvisi. Poi vi sorse nei suoi pressi un tempio jonico, raro in Italia e in Europa, con somiglianze e analogie allo stile architettonico orientale. Agli archeologi queste scoperte facevano capire come quell’area fosse considerata sacra e importante per gli antichi siracusani. Poi vi arrivò Gelone, il primo tiranno di Siracusa, e vi eresse un tempio dorico, imponente, il più importante della polis, e fu dedicato ad Atena.

Il sito mantenne la sua funzione di zona sacra principale per tutto il periodo grecosiceliota e successivamente per quello romano, in quanto lo stesso Cicerone durante il suo soggiorno nella città aretusea affermò:

«lo posso asserire con coscienza netta … che porte più splendide e più squisitamente lavorate d’oro e d’argento, non sono mai esistite in alcun tempio.[1]»

La solennità che il filosofo e giurista romano sembra voler dare a queste parole fanno ben intuire come quella zona rappresentasse ancora il centro religioso aretuseo. Inoltre la strada che portava al tempio era detta appunto la Hiera odòs (la via sacra, nome datole per i monumenti sacri che presentava).

Con l’avvento del cristianesimo il tempio divenne chiesa cristiana e una scritta scolpita nelle sue pareti all’interno ricorda tutt’oggi a chi la visita l’onere e la responsabilità che quelle mura ebbero di divenire il luogo che ospitò “la prima comunità cristiana a nascere in Europa“, ovvero quella siracusana. Oltre ciò la cattedrale di Siracusa divenne la seconda chiesa dedicata a Cristo dopo quella di Antiochia.

L’imponente e significativo tempio di Atena era divenuto la prima chiesa cristiana dell’Occidente.

I greci bizantini impressero il loro stile nella nuova struttura cristiana, i musulmani successivamente, dopo la loro conquista e distruzione di Siracusa, risparmiarono il Duomo, ma lo mutarono nel luogo principale del loro culto islamico. La chiesa divenne moschea, subendo dunque le modifiche che richiedeva questo culto religioso.

Con i normanni la città ritrova il cristianesimo e quindi il Duomo riprende il suo ruolo principale di chiesa cattolica siracusana. I normanni ricostruiscono la chiesa e le danno una facciata nel loro stile architettonico; maestosa e austera viene definita.

Durante il terribile terremoto del 1693 che rase al suolo diverse città della Sicilia orientale, compresa gran parte di Siracusa, il Duomo però rimase in piedi e nonostante la sua facciata normanna venne distrutta, la sua struttura interna, comprese le colonne del tempio greco, rimasero salve.

L’epoca tardo-spagnola nella quale avvenne la ricostruzione della chiesa fece in modo che qui vi rimanessero impressi quello stile barocco che ancor oggi rimane apertamente visibile e che dà l’esatta percezione di ciò che fu quel complesso periodo storico siracusano. Durante gli anni difficili della seconda guerra mondiale la struttura della chiesa resistette ai bombardamenti mentre molte altre chiese siracusane crollarono sotto la follia della guerra.

Tutta questa resistenza e il suo rimanere sede sacra principale in tutti i secoli della storia, hanno fatto di questo Duomo un simbolo per i siracusani e sicuramente uno dei luoghi più singolari al mondo, in quanto non vi si trova in altro luogo un edificio che gli assomigli; né per dimensioni, né per vicissitudini storiche.

Il Duomo di Siracusa è uno dei pochi esempi ancora visibili di tale trasformazione. E ciò che veramente rende singolare questo luogo è la sua concentrazione, in ogni tempo, quale sede principale di religione, quale luogo sacro permanente per le civiltà che qui vi si susseguirono.