La chiesa di San Nicola di Mira è un luogo di culto cattolico, chiesa madre della città di Rodi Garganico, nel Gargano, in provincia di Foggia.
La chiesa, situata nei pressi della piazzetta Luigi Rovelli segna il confine settentrionale dell’antico borgo marinaro.
In seguito ai violenti terremoti che colpirono l’area garganica nel XVII secolo, l’antica parrocchia del SS Crocifisso era stata dichiarata inagibile.[1] Per questo motivo, la cittadina garganica si ritrovò nella necessità di costruire una nuova chiesa, scegliendo, questa volta un posto più sicuro da un punto di vista sismico.[2] Si scelse la zona pianeggiante che segnava, a quei tempi, il confine settentrionale del centro abitato tra la porta principale (attualmente piazza Garibaldi) e i due archi del tramonto (attualmente Piazza Rovelli).[2]
I lavori di costruzione ebbero inizio nel 1680[3] e per tutta la loro durata, le funzioni religiose si svolsero nella chiesetta di Santa Annunziata, di fronte alla costruenda Chiesa madre, su Corso Umberto I, successivamente sconsacrata e trasformata in attività commerciale.[1]
Venne consacrata soltanto nel 1826, ma le funzioni religiose erano iniziate subito dopo la costruzione, in occasione della visita pastorale dell’arcivescovo Eustachio Dentice, durante la quale vennero donate le reliquie di San Teodoro[non chiaro] e San Cristoforo.[2][non chiaro]
La dedicazione deriva, molto probabilmente, da una particolare devozione dell’arcivescovo Dentice, arcivescovo metropolita di Manfredonia ed amministratore perpetuo di Vieste.[2]
La facciata principale, su corso Umberto I, spoglia da decorazioni, non presenta sagrato. Il portale, rialzato di tre gradini, risulta essere costituito da una doppia architrave. Più in alto, sulla facciata, si apre una vetrata, realizzata molto tempo dopo la costruzione della chiesa,[4] e ancora più in alto si trova una statuetta della Madonna. La facciata di destra non presenta alcuna decorazione e si affaccia sul cortile che introduce alla sagrestia e al campanile. La facciata di sinistra, su via Mazzini, risulta altrettanto semplice. Su di essa si trova una lapide in onore ai 23 caduti delle guerre di indipendenza e un vecchio portale, murato, da cui, un tempo, si faceva uscire in processione la statua di san Nicola di Mira.[2] Accanto ad esso è tuttora visibile una pietra nera che, un tempo, i rodiani erano soliti baciare prima di entrare in chiesa.[2]
Il campanile si discosta sensibilmente dall’architettura della struttura. La sua costruzione, infatti, non risale al 1680, ma al XII secolo.[5] Nel periodo antecedente alla costruzione della chiesa, veniva utilizzato a scopi difensivi.[6][7] La struttura presenta una base quadrata, una elevazione di tre piani, interrotta da quattro feritoie e quattro finestini a tutto sesto, che termina in una cupola a tamburo ottagonale. Le due parti, cupola e corpo, sono state costruite rispettivamente nel XII e nel XIII secolo e denotano uno stile tendenzialmente romanico e un aspetto ortodosso, soprattutto per l’acceso cromatismo della cupola avente forma di bulbo.[5] L’ultimo restauro ha evidenziato la presenza di una pietra fuori asse che dimostrerebbe l’esistenza di una struttura antecedente alla chiesa su cui la torre in parte poggiava.[8]