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MADONNA DELLA MONTAGNA (Polsi)

Polsi - panoramio.jpg
Di Salvatore Migliari, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=39681899

Il santuario della Madonna di Polsi (noto anche come santuario della Madonna della Montagna, in dialetto reggino A Maronna râ Muntagna) è un santuario mariano situato presso la frazione di Polsi (Porsi nel dialetto locale) del comune di San Luca, in provincia di Reggio Calabria.

È circoscritto fra i monti di una vallata nel cuore dell’Aspromonte a 862 metri s.l.m. ed è attraversato dalla fiumara del Bonamico che, attraversando anche il paese di San Luca, conclude il suo corso nelle acque del mar Ionio.

Nel periodo che va da primavera ad ottobre, la zona intorno all’area sacra si anima di una consistente presenza di pellegrini, provenienti da tutta la provincia di Reggio Calabria, dalla provincia di Messina e da altre zone della Calabria. Nei pressi del santuario si può ancora trovare qualche pastore sanluchese che pascola il gregge.

I giorni festivi del santuario sono:

  • 22 agosto: in questa data parte la carovana a piedi dal paese di San Luca e si inizia la novena.
  • 2 settembre: giorno della festa solenne della Madonna di Polsi.
  • 14 settembre: festa della Santa Croce di Polsi.
  • Ogni 25 anni: incoronazione della SS. Madonna di Polsi (l’ultima il 2 settembre 2006).

Parti delle scene del film Aspromonte del regista Hedy Krissane sono girate nel sito[

Sulla Madonna di Polsi si raccontano molte leggende. Una di queste vuole che nel IX secolo alcuni monaci bizantini si spinsero nel cuore dell’Aspromonte, ai piedi di Montalto, dove fondarono una piccola colonia ed una chiesa. A causa dell’estremo disagio procurato dalla lontananza con i più vicini villaggi, il sito fu però poi abbandonato[senza fonte].
Un’altra leggenda, diffusissima, racconta che nell’XI secolo un pastore di nome Italiano, oriundo della cittadina di Santa Cristina d’Aspromonte[senza fonte], intento a cercare un toro smarrito in località Nardello, scorse l’animale che dissotterrava una croce di ferro; gli apparve quindi la Beata Vergine col Bambino che disse: Voglio che si erga una chiesa per diffondere le mie grazie sopra tutti i devoti che qui verranno a visitarmi.

Tutt’oggi all’interno del santuario vengono conservate la statua della Madonna della Montagna di Polsi, scultura in tufo di notevole bellezza e lucentezza, la Santa Croce e vari cimeli tra i quali la bara del principino di Roccella.

Uno dei più importanti Priori del santuario fu Enrico Macrì, che governò alla fine del 1800 per 33 anni. In quegli anni la chiesa del santuario venne restaurata ed arricchita.

La Madonna della Montagna di Polsi si venera anche a Capistrano (VV) la seconda domenica del mese di agosto, perché il culto fu introdotto negli anni 1752-1757 dal sac. don Domenico Antonio Zerbi, da Radacena (oggi Taurianova) che fu parroco di Capistrano dal 1752 al 1763[2]. La statua policroma di legno della Madonna della Montagna (di Capistrano) risale al 1758 con intronizzazione nella nicchia dell’altare maggiore . Il culto fu, dagli emigrati capistranesi, introdotto a Toronto (Canada) e a Melbourne, con festa e processioni che si svolgono, rispettivamente, nella seconda domenica di agosto e il 21 novembre (giorno anche della presentazione della B.V. Maria), con simulacri che negli anni Cinquanta si fecero scolpire in Italia, sul modello di quello esistente in Capistrano.