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BORCHES DE ORUNE

ISRE Musica, via Papandrea, 6, Nuoro (2020)

Boches de Orune rappresenta una sorta di censimento di tutte le voci che a vario titolo nel paese si esprimono nel «canto a tenore». Il cd presenta ventidue brani della tradizione orunese e della Barbagia in generale eseguiti da «quartetti» costituiti per l’occasione, dove gli anziani cantano insieme ai giovani, i professionisti insieme agli amatori. L’amministrazione comunale di Orune _ e in particolare il sindaco Francesco Berria e l’assessore alla cultura Giovanna Bardeglinu _ persegue da tempo con entusiasmo un percorso che mira ad offrire nuovi stimoli culturali in uno dei cosiddetti paesi del malessere. Sono stati realizzati un calendario, un documentario, uno spettacolo teatrale, un concorso di narrativa: «Boches de Orune» è il primo progetto in campo musicale e forse uno dei più interessanti. L’idea e la realizzazione sono di Gavino Murgia, musicista versatile che spazia dal jazz all’etnico (suona il sax e le launeddas, canta «a tenore»), il quale affianca all’attività concertistica un rigoroso lavoro di ricerca e documentazione sulla musica sarda, forte anche del rapporto di collaborazione instaurato con l’etnomusicologo Pietro Sassu, scomparso lo scorso anno. Murgia, che di recente ha curato per la tv pubblica della Svizzera italiana un interessante documentario sulla musica sarda, coltivava da tempo l’idea di raccogliere le diverse espressioni del «canto a tenore». Un progetto difficile, pur riducendo l’ambito di ricerca a un solo paese. Spiega che Orune è «uno dei pochissimi luoghi dove un’operazione di questo tipo può essere possibile vista la qualità e la quantità di cantori». Pur avendo gruppi affermati al di là dei confini del paese, infatti, a Orune il «canto a tenore» conserva pressoché intatte quelle caratteristiche che ne fanno un momento di aggregazione, dove l’inquinamento stilistico, se così si può dire, è ridotto al minimo. La realizzazione del cd ha richiesto diversi mesi di preparazione, anche perché non è stato facile riunire per la registrazione, di volta in volta, i cantori in un unico luogo (la ludoteca comunale), ma soprattutto riuscire a trovare la giusta sintonia per poter registrare i brani.