Folk Maps

CARNEVALE (Orotelli)

Carro trainato dai Thurpos.JPG
Di Prc90 – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=41898765

Solo nel 1978, grazie all’intervento dell’etnologo Raffaello Marchi (studioso di tradizioni popolari) e della signora Giovanna Sirca queste maschere, cadute nel dimenticatoio, sono state riscoperte e riportate in vita. Si fa risalire la loro nascita ad antichissimi riti agrari propiziatori e solo il 22 gennaio del 1979 vi fu la prima uscita durante le festività per il carnevale di Orotelli, celebrato con grande festa e curiosità da tutto il paese.

La parola thurpos significa cieco ed è una figura del carnevale sprovvista di maschera lignea a differenza delle altre presenti nei carnevali barbaricini. I Thurpos, infatti si aggirano per il paese a volto scoperto, hanno il volto annerito dalla cenere di sughero che è stato bruciato durante la vestizione e vestono tutti allo stesso modo: un cappotto di orbace nero chiamato Su Gabbanu con un cappuccio calato quasi a coprire gli occhi e sopra il cappotto, a mo’ di tracolla, portano delle grosse funi (su reinacru) o una cinta di pelle da cui pendono campanelle bronzee e campanacci dette picarolos, brunzos, tintinnos, metallas e grillinos . Appesa alla cinta dei pantaloni, portano una zucca piena di vino e un bicchiere ricavato da un corno di bue.

Solitamente avanzano a gruppi di tre: due davanti, abbracciati, nell’intento di trainare un aratro di legno a simboleggiare i buoi aggiogati e condotti dal terzo, il pastore. Oltre questo trio è possibile vedere anche il Thurpos Seminatore che sparge crusca come segno di buona fortuna e anche il Thurpos maniscalco che segue la mandria e mima la ferrata di qualche bue.

La mandria dei Thurpos procede in maniera ordinata fino alla piazza principale del paese dove è possibile assistere ad un trio di Thurpos che carica una persona prescelta del pubblico a cui verrà offerto del vino, e la stessa non verrà liberata fino a quando non contraccambierà l’invito.

Il tutto prosegue sino a tarda sera, quando la pro loco e gli stessi Thurpos offrono al pubblico una degustazione di pietanze e bevande del posto con in sottofondo musica e balli sardi.