Il nome Torano deriva dalla Massa Torana, un grande fondo agricolo di origine altomedioevale che prende il nome dall’antica città di Thora, in cui avvenne nel III secolo il martirio dei Santi Anatolia e Audace[1], oggi corrispondente alla frazione di Santa Anatolia.
Appartenente al territorio controllato dai conti di Albe e di Celano, fu successivamente oggetto di controversie tra le famiglie Savelli e Orsini che se ne contendevano il possesso. Nel giugno del 1381 vi si tenne la battaglia che prese il nome dalla località, combattuta tra gli Aquilani, guidati dai Camponeschi, e i Pretatti, che venne vinta dai primi solo grazie agli aiuti dati dalle milizie degli Orsini. Successivamente venne in possesso dei conti Colonna, poi duchi di Tagliacozzo, fino al 1520 quando, in retrocessione di parte del castello di Riofreddo, venne concessa da Fabrizio Colonna ai Caffarelli di Roma[2] che in seguito ne cedettero alcune quote alla famiglia Rota.
Il terremoto della Marsica del 1915 rase pressoché al suolo il paese; il vecchio centro abitato, situato sul colle dove sorge la torre, dovette essere abbandonato e ricostruito più a valle.
All’interno del territorio di Torano si trova la torre del XIV secolo, simbolo del borgo[3] e unica superstite (insieme a parte della cinta muraria) del vecchio paese.
Altri monumenti siti in Torano sono le chiese di San Martino, di San Pietro e di San Sebastiano, sconsacrata. La chiesa presenta un portale datato 1462, firmato da Tommaso da Biasca, e all’interno conserva due statue del Trecento e Quattrocento. Recenti scavi hanno riportato alla luce mura di età preromanica.