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TUMULO DI CORVARO

Il Tumolo in corso di scavo

Nella piana di Corvaro è stato riportato alla luce il famoso tumulo, il quale, anche se parzialmente danneggiato dai lavori agricoli, si innalzava in origine per un’altezza di circa 4 metri. Si tratta di un tumulo collettivo dal diametro di circa 50 metri, che ha restituito ben 368 tombe [11]. Le tombe sono attribuibili a tre fasi cronologiche diverse: I fase – Il tumulo più antico misurava appena 11 metri di diametro e risale all’età del Ferro (IX-VIII secolo a.C.). Le poche tombe a fossa di questo periodo sono attribuibili alla sepoltura di un personaggio di elevato status sociale. II fase – In seguito il nucleo originario venne inglobato in un tumulo più grande, dal diametro di circa 50 metri e risalente ad epoca arcaica (VII-V secolo a.C.). La particolarità di questo tumulo è rappresentata da una forma “a stella”, con sezioni triangolari. Nel tumulo vennero ricavate molte tombe a fossa, disposte in senso rotatorio ma con orientamento diverso. Le tombe arcaiche sono caratterizzate da una netta prevalenza di individui di sesso maschile armati (circa l’80 %), di età adulta compresa tra i 30-40 anni fino ad età senile, pertinenti ad uno status sociale guerriero. Il corredo funebre ha restituito molte armi da offesa, tra cui punte di lancia e punte di giavellotto in ferro, spade in ferro, pugnali ecc… Questi reperti si datano complessivamente al VII-V secolo a.C. e sono conservati oggi nel Museo Archeologico Cicolano di Corvaro. III fase – Nell’ultima fase del tumulo, in età repubblicana (IV-III secolo a.C.), contrariamente al periodo precedente risultano superiori in percentuale le sepolture femminili. I corredi si distinguono per la presenza di ornamenti personali, tra cui specchi in bronzo, contenitori per profumi e collane, mentre nelle tombe maschili spariscono le armi e compaiono gli strigili in ferro ed anelli in argento, tutti oggetti databili complessivamente al IV-II secolo a.C. In località Sant’Erasmo è venuta alla luce un’area sacra di età repubblicana, con i resti del podio in opera poligonale di un piccolo tempio. Nel 1956, a seguito di lavori agricoli, venne rinvenuto un deposito votivo del III-II secolo a.C., con un elevato numero di ex-voto anatomici, tra cui soprattutto maschere votive, che testimoniano una grazia ricevuta oppure servivano per implorare alla divinità un beneficio.