La chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano è situata in una delle due principali piazze di Fiamignano, piccolo borgo del Cicolano in provincia di Rieti.
Si tratta di un edificio, originariamente in stile romanico, più volte modificato nel corso dei secoli, sia dal punto di vista architettonico che da quello decorativo.
Solo nel 2005, una serie di restauri finanziati dagli stessi abitanti e alcuni enti locali, rivelarono il grande valore storico e artistico della chiesa e delle opere in essa custodite; patrimonio fino ad allora sconosciuto, sia alla popolazione che alla stessa curia.
L’anno di edificazione della chiesa è incerto. Alcune ricerche storiche la fanno risalire alla prima metà del XVI secolo, durante il dominio della famiglia Colonna. Ciò sembra confermato dalla data “1530” scolpita su di un concio in pietra posto sul margine sinistro della facciata.
Per quanto riguarda le trasformazioni che questo edificio ha conosciuto nel corso del XX secolo e più precisamente a partire dal 1918, esistono invece attendibili documenti.
Nel 2007 è stato pubblicato, a cura di Settimio Adriani, un importante documento ricco di fotografie e testimonianze circa la storia recente di Fiamignano, che mostra come appariva il prospetto di facciata della chiesa nel 1929, con il suo campanile a vela.
In basso, invece, si trovava un’ampia monofora. Si tratta di un particolare elemento architettonico che mette in rilievo, una evidente similitudine stilistica con il campanile trecentesco della chiesa di Santa Maria in Foro Mareri, oggi parrocchiale della Santissima Annunziata in Mercato.
Ciò è confermato anche da alcune caratteristiche architettoniche, quali, per esempio, i rapporti dimensionali dei vari elementi costitutivi e le tecniche impiegate per assemblare i diversi materiali.
Anche se con una diversa configurazione, il campanile potrebbe essere stato parte di un prospetto trecentesco poi parzialmente modificato nella prima metà del cinquecento.
Inoltre, se i muri perimetrali laterali e l’abside semicircolare (originariamente una porzione della basilica romana a pianta semicircolare e coperta a semicupola) presentano tutti un andamento regolare e simmetrico rispetto all’asse centrale di navata, non altrettanto può dirsi della parete di facciata che si pone invece con un accentuato fuorisquadra rispetto alla complessiva struttura planimetrica.
Si può ipotizzare che il corpo cinquecentesco insista su di un impianto di fondazione preesistente, dipendente, quest’ultimo, dalla struttura urbanistica del borgo.
Per quanto concerne gli spazi interni, la chiesa ha una struttura con caratteristiche, proprie della tipologia degli ordini mendicanti.
Gli edifici che si trovano all’interno dei centri abitati avevano, soprattutto nel XIII e XIV secolo, pianta rettangolare a navata unica, con copertura a capriate lignee.
Inoltre, erano privi di transetto, e il presbiterio, nel nostro caso ben definito nel suo sviluppo planimetrico, era forse separato dal resto della chiesa da una balconata o da un cancello.
All’esterno non erano previsti né campanili né torri di facciata, ma soltanto una torre campanaria, mentre all’interno le pareti ed i pilastri erano strettamente funzionali.
I caratteri architettonici e le proporzioni della facciata possono essere apprezzati in un documento fotografico del 1948, nel quale possiamo constatare che il campanile a vela è scomparso, in seguito demolito perché pericolante; compaiono ancora i due bei portali sormontati con disposizione simmetrica dalle due finestre poste al primo piano.
Oggi, a destra, il nuovo campanile si inserisce sopra parte del piccolo edificio ora annesso alla chiesa.
La soluzione di fornire all’ampio prospetto due portali di fianco invece di uno centrale, più vasto, è piuttosto rara all’interno del comprensorio della diocesi di Rieti.
In alto è presente una dentellatura con peducci ed archetti, di derivazione romanica, che sostiene la cornice di coronamento, anche altrove riproposta in facciata quale elemento decorativo.
L’attuale struttura della facciata principale della chiesa, si deve all’intervento di ristrutturazione intrapreso, nel 1948, da Don Esponio Ceccarelli, che portò alla chiusura dei due portali e delle due finestre, in favore di un unico portale centrale sormontato da una finestra circolare.
Tale elemento è definito “occhialone”, una rivisitazione in chiave moderna del rosone di origine romanica. Contemporaneamente viene eretto un timpano in pietra che dà al tetto la caratteristica forma a capanna.
Il campanile resta invece inalterato.
Nonostante queste modifiche, la chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano, continua ad avere un aspetto architettonicamente “povero” caratterizzato da linee semplici ma ben armonizzate.
L’anno di edificazione della chiesa è incerto. Alcune ricerche storiche la fanno risalire alla prima metà del XVI secolo, durante il dominio della famiglia Colonna. Ciò sembra confermato dalla data “1530” scolpita su di un concio in pietra posto sul margine sinistro della facciata.
Per quanto riguarda le trasformazioni che questo edificio ha conosciuto nel corso del XX secolo e più precisamente a partire dal 1918, esistono invece attendibili documenti.
Nel 2007 è stato pubblicato, a cura di Settimio Adriani, un importante documento ricco di fotografie e testimonianze circa la storia recente di Fiamignano, che mostra come appariva il prospetto di facciata della chiesa nel 1929, con il suo campanile a vela.
In basso, invece, si trovava un’ampia monofora. Si tratta di un particolare elemento architettonico che mette in rilievo, una evidente similitudine stilistica con il campanile trecentesco della chiesa di Santa Maria in Foro Mareri, oggi parrocchiale della Santissima Annunziata in Mercato.
Ciò è confermato anche da alcune caratteristiche architettoniche, quali, per esempio, i rapporti dimensionali dei vari elementi costitutivi e le tecniche impiegate per assemblare i diversi materiali.
Anche se con una diversa configurazione, il campanile potrebbe essere stato parte di un prospetto trecentesco poi parzialmente modificato nella prima metà del cinquecento.
Inoltre, se i muri perimetrali laterali e l’abside semicircolare (originariamente una porzione della basilica romana a pianta semicircolare e coperta a semicupola) presentano tutti un andamento regolare e simmetrico rispetto all’asse centrale di navata, non altrettanto può dirsi della parete di facciata che si pone invece con un accentuato fuorisquadra rispetto alla complessiva struttura planimetrica.
Si può ipotizzare che il corpo cinquecentesco insista su di un impianto di fondazione preesistente, dipendente, quest’ultimo, dalla struttura urbanistica del borgo.
Per quanto concerne gli spazi interni, la chiesa ha una struttura con caratteristiche, proprie della tipologia degli ordini mendicanti.
Gli edifici che si trovano all’interno dei centri abitati avevano, soprattutto nel XIII e XIV secolo, pianta rettangolare a navata unica, con copertura a capriate lignee.
Inoltre, erano privi di transetto, e il presbiterio, nel nostro caso ben definito nel suo sviluppo planimetrico, era forse separato dal resto della chiesa da una balconata o da un cancello.
All’esterno non erano previsti né campanili né torri di facciata, ma soltanto una torre campanaria, mentre all’interno le pareti ed i pilastri erano strettamente funzionali.
I caratteri architettonici e le proporzioni della facciata possono essere apprezzati in un documento fotografico del 1948, nel quale possiamo constatare che il campanile a vela è scomparso, in seguito demolito perché pericolante; compaiono ancora i due bei portali sormontati con disposizione simmetrica dalle due finestre poste al primo piano.
Oggi, a destra, il nuovo campanile si inserisce sopra parte del piccolo edificio ora annesso alla chiesa.
La soluzione di fornire all’ampio prospetto due portali di fianco invece di uno centrale, più vasto, è piuttosto rara all’interno del comprensorio della diocesi di Rieti.
In alto è presente una dentellatura con peducci ed archetti, di derivazione romanica, che sostiene la cornice di coronamento, anche altrove riproposta in facciata quale elemento decorativo.
L’attuale struttura della facciata principale della chiesa, si deve all’intervento di ristrutturazione intrapreso, nel 1948, da Don Esponio Ceccarelli, che portò alla chiusura dei due portali e delle due finestre, in favore di un unico portale centrale sormontato da una finestra circolare.
Tale elemento è definito “occhialone”, una rivisitazione in chiave moderna del rosone di origine romanica. Contemporaneamente viene eretto un timpano in pietra che dà al tetto la caratteristica forma a capanna.
Il campanile resta invece inalterato.
Nonostante queste modifiche, la chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano, continua ad avere un aspetto architettonicamente “povero” caratterizzato da linee semplici ma ben armonizzate.