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ALZANO

È un piccolo borgo medievale a 850 metri sul livello del mare, ai piedi del Monte Fratta, costruito intorno alla chiesa di San Vittorino[non chiaro] nel 1300 i cui frati hanno amministrato per anni la cultura e le terre locali. Il culto del Santo è arrivato ad Alzano da Amiterno, località situata nei pressi della contemporanea L’Aquila, durante la transumanza che muoveva uomini ed animali dai monti alle pianure e viceversa ogni volta che cambiavano le stagioni.

Alle pendici del Monte Fratta, presso la frazione di Alzano, all’interno di una boscaglia si trovano i resti di un imponente santuario equicolo, denominato Grotta del Cavaliere. Questo santuario era articolato in tre terrazze degradanti, delimitate da mura in opera poligonale di II-III maniera, datate tra il III e la fine del II secolo a.C.[8]. Tra il primo ed il secondo muraglione si trova la cosiddetta Grotta del Cavaliere, ovvero un pozzo a pianta circolare, profondo circa 2,60 metri. In prossimità del pozzo vennero rinvenuti degli ex voto anatomici risalenti al III secolo a.C., a dimostrazione di come ci troviamo di fronte ad un luogo di culto. È probabile che si tratti di un pozzo sacro (pluteal) dalla probabile funzione rituale. Dal sito proviene una piccola epigrafe in marmo con dedica votiva ad Ervaianus, considerata una contrazione per Ercole Vaiano, a cui probabilmente era dedicato questo santuario equicolo. Sappiamo che Ercole era considerata la divinità protettrice dei mandriani, lasciando intendere quindi che la località si trovasse lungo un antico percorso di transumanza. L’epigrafe, oggi al Museo Archeo-logico Cicolano di Corvaro, si data alla metà del I secolo a.C.[9]. Il santuario equicolo di Alzano viene messo in relazione al municipium romano dell’antica Cliternia (Fiamignano), sempre facente parte della Res publica aequiculorum. Nella regione furono costruite due importanti vie di comunicazione che videro in Alzano un importante e strategico crocevia tanto da attraversato rispettivamente nelle seguenti direttrici di movimento: dalla Sabina a Teramo, passando per il valico della Portella di Alzano oltre che per la città di Amiterno e da Rieti ad Alba Fucens, passando sempre per Alzano. Il territorio presenta una flora folta e selvaggia di querce, castagne, nocciole, noceti, ginepri fino ai faggi delle cime delle montagne. Questo ambiente è ideale per aquile, poiane, falchi, gufi, cornacchie, fagiani, merli, lupi, volpi, lepri, istrici, cinghiali e scoiattoli.