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GIRGENTI

La frazione, con circa 200 residenti, si allunga da est a ovest su un crinale sovrastante il lago del Salto in posizione panoramica rispetto alla valle del Salto ad un’altitudine di circa 800 m s.l.m. Il nome del paese[10] ne ha fatto ipotizzare un’origine saracena[senza fonte], alla quale viene attribuita l’ascia scolpita sullo stipite all’ingresso della chiesa di San Sisto. È tuttavia opinione più comune che il paese sia stato fondato ad opera di esuli della città siciliana di Agrigento, con la quale in epoca recente si è dato luogo ad un gemellaggio ed a iniziative culturali incrociate. Il borgo si trovava nei pressi dell’antica frontiera tra lo Stato Pontificio e il regno delle Due Sicilie[11], poi divenuto fino al 1923 confine regionale tra Abruzzo ed Umbria, fin quando nel 1927 l’intero comune di Pescorocchiano passò alla neonata provincia di Rieti nel Lazio. Dalla piazza principale, dominata dal Palazzo Iacobelli, si diramano due strade: una attraversa la parte pianeggiante del paese, mentre l’altra sale tortuosa alla parte più alta, con la rocca, che conserva i resti di un antico castello medioevale e il belvedere. Presso la rocca si trova anche la chiesa parrocchiale di San Sisto, il cui campanile è stato ricostruito dopo il crollo a seguito del terremoto della Marsica del 1915. Nella parte bassa del paese si trova la chiesa di Santa Maria, edificata agli inizi del XIX secolo per volontà della famiglia Iacobelli e ristrutturata agli inizi del XX secolo. Il patrono del paese è san Sisto, in onore del quale si tengono ogni anno dei festeggiamenti nel mese di agosto.