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Artigiano, falegname, liutaio, ricercatore di suoni, costruttore di chitarre, mandolini e mandole, costruttore di chitarra battente Carpinese e Calabrese. La chitarra battente ha una collocazione particolare nella liuteria italiana: lo strumento conobbe, infatti, una vasta diffusione tra il ‘600 e il ‘700, in particolar modo nel Veneto e nella Calabria. Nasce come strumento ricco, colto, perché suonato nelle corti, ma ben presto la tradizione popolare se ne appropria. In particolare trova la sua maggior diffusione nel sud Italia, con forme sempre in evoluzione rispetto al presunto modello storico della chitarra barocca. Oggi è denominata anche chitarra italiana, in contrapposizione alla chitarra classica. L’elemento caratterizzante è la forma simile ad un ‘otto allungato’ e l’accordatura ‘incrociata’ che produce un enorme quantità di suoni. Va suonata con uno specifico movimento ritmico della mano, delle dita che genera una sonorità battente, tipica della tarantella, della pizzica e degli stornelli.