La chiesa di San Francesco d’Assisi, con l’annesso convento dei minori conventuali, risale al XVII secolo. Il convento, la cui edificazione fu iniziata nel 1611, venne chiuso nel 1809 in seguito al decreto emanato da Gioacchino Murat che prevedeva la soppressione degli ordini religiosi nel Regno di Napoli. Confiscato, il convento passò in mano a privati mentre la chiesa fu affidata alla parrocchia del paese. La chiesa, databile agli anni settanta del Seicento, si caratterizza per una semplice facciata inquadrata da due paraste terminanti con capitelli ionici. Divisa in due ordini da un cornicione, si presenta con un finestrone centrale posto in asse con l’unico portale d’accesso. L’interno, con pianta a navata unica e con ambiente retrostante che originariamente ospitava il coro, è costituito da tre brevi cappelle per lato ospitanti gli altari di san Giuseppe da Copertino, di sant’Antonio da Padova e della Madonna del Rosario a destra, del Crocifisso, dell’Immacolata e di Santa Maria degli Angeli a sinistra. Scomparso è l’altare maggiore, così come le tante tele che adornavano la chiesa.
Intorno all’adiacente chiostro quadrangolare, si distribuiscono i vari locali del convento. Al piano terra si affacciano i magazzini, la stalla, il deposito per l’olio, il forno, la cucina e il refettorio; al primo piano si trovano le celle dei monaci e la grande sala che ospitava l’ormai perduta biblioteca.