Folk Maps

CHIESA MADONNA DELLE GRAZIE

Di Lupiae – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=12151688

La chiesa della Madonna delle Grazie fu iniziata nel 1601 ed ultimata nel 1609 con fondi forniti da famiglie facoltose, come si legge sulla sommità della facciata “TEMPLUM ET COENOBIUM ELEMOSYNIS PIORUM ERECTA – MDCIX” . Fu elevata a santuario nel 1953.

La facciata, pur in stile barocco, conserva i moduli architettonici del palazzo cinquecentesco ed ha due nicchie con le statue di san Francesco e sant’Antonio.

Nell’interno ad aula unica sono conservati un prezioso Crocifisso ligneo del XVII secolo restaurato nel 1989 dal soletano Luigi Moscara ed il coro ligneo del 1727 intagliato da Francesco Maria da Lequile.

Ognuno dei sette altari aveva la sua tela. Tra queste la più nota è quella della Madonna del Rosario del 1607 commissionata dalla famiglia Attanasi rappresentata in basso con la Madonna tra san Francesco e santa Caterina d’Alessandria. Attribuita a Donatantonio D’Orlando di Nardò per la caratteristica doratura del bordo dei vestiti. Altre tele quelle di san Pasquale Baylon, Madonna del Carmine, Sacra Famiglia, Annunciazione, Immacolata (attribuita a Gian Domenico Catalano da Gallipoli) e Sant’Antonio da Padova. Anche la famiglia Carrozzini aveva qui il suo altare e la tomba di famiglia come riportato nell’archivio della Chiesa matrice.[1]

Sull’altare maggiore si conserva un grazioso affresco quattrocentesco che riproduce la Madonna con in braccio il bimbo Gesù. Il volto della Madre è sfregiato e oscurato da una vistosa macchia scura. La parete dell’arco trionfale è ravvivata dall’affresco realizzato nel 1953 da Aloisio Gabrieli. Il disegno rappresenta la leggenda del miracolo del 1568, in seguito al quale fu edificata la chiesa. Il campanile a vela conserva una campana piccola del 1639 con incisa l’immagine della Madonna delle Grazie ed il nome del mastro fonditore Vincenzo Bono di Gallipoli.

Restaurata di recente la statua processionale della Madonna delle Grazie con Bambino in legno policromo ha ripreso la sua bellezza originale. Sono stati rimossi diversi strati di stuccature e ridipinture fatte nel corso dei secoli tra cui l’ultimo dopo il violento incendio del 5 agosto 1963 in cui era andato perduta la base della statua. A causa delle candele votive, collocate vicino alla statua della Madonna, nelle primissime ore pomeridiane i drappeggi che ornavano la statua presero fuoco, procurando un danno a tutto il blocco scultoreo.