L’approvvigionamento idrico di Soleto preistorica e medievale era garantito da numerose cisterne (cavità sotterranee in parte naturali ed in parte scavate nella pietra) che raccoglievano l’acqua piovana (essendo il paese sulla sommità di un altopiano) in numerosi pozzelli ancora oggi visibili appena fuori dal centro abitato. I pozzelli sono testimonianza della costruzione a secco legata alle antiche condizioni dell’economia agricola e delle soluzioni idriche di un tempo, ma sono anche monumenti della cultura rurale salentina. Costituirono per secoli una risorsa fondamentale per la sopravvivenza della comunità e delle attività agropastorali, avendo la funzione di raccogliere l’acqua piovana. Sono ingegnose costruzioni ed arcaici serbatoi idrici. Simili alle cisterne delle città greche dell’VIII secolo a.C., le cavità sotterranee hanno delle volte, in parte naturali ed in parte di tipo trulliforme costituite da pietre a secco con un’apertura sulla sommità, che venivano successivamente ricoperte dal terreno. La bocca del pozzello è formata da un unico blocco di pietra leccese, forato al centro, delle dimensioni di circa 100x100x50 cm appoggiato sulla sommità della cisterna. La profondità media di queste cisterne è di 7-10 metri ed alcune sono tra loro intercomunicanti fino a formare un insieme di 5-10 bocche[25].