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GIUSEPPE MOFFA “SPEDINO”

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Giuseppe Moffa è un polistrumentista molisano che riesce a unire nel suo repertorio le indiscutibili influenze sonore della sua terra al blues più nero. È un sorprendente autore di canzoni, orientate da una cifra narrativa costantemente irridente, e da una grande attenzione ai frammenti emotivi di esperienze periferiche. La scrittura della canzone privilegia la narrazione di storie appartenenti a una provincia appartata ma per niente inerte, riconducibile alla poetica ed etica della “paesologia”.
I versi cantati e la veste strumentale delle canzoni riescono a proiettare così il “piccolo mondo” del paese e delle relazioni di gruppo in uno scenario assai più ampio e trasversale.
Il mondo popolare meridionale è il punto di partenza per un viaggio musicale alla scoperta del mondo interiore del cantautore che si esprime usando voce, chitarra, zampogna, mescolando ritmo e melodia con precisione accademica. L’orchestrazione delle canzoni è realizzata attraverso un’originale e attraente combinazione di strumenti tradizionali e materiali di matrice “blues”, “popular” e “world”. Dalla musica classica al blues al jazz, ogni corrente musicale trova una forma nel suo repertorio.

Nel giugno del 2010 pubblica il suo primo disco, ”Non investo in beni immobili”, quattordici brani che rappresentano una nuova espressione di musica popolare italiana in cui la tradizione si arricchisce di sonorità ”altre” seppur restando legata alla ricerca etnomusicologica.

Nel 2012 fonda la “Zampognorchestra” un singolare quartetto di zampogne con le quali spazia dal rock alla musica classica. “Bag to de Future” è il disco d’esordio del gruppo dove Giuseppe Moffa scrive la maggior parte delle composizioni e delle orchestrazioni. La Zampognorchestra avrà in seguito numerose esperienze tra le quali i concerti con Hevia e la collaborazione in Corsica con Toni Casalonga e A Cumpagnia sulla polifonia e le musiche tradizionali corse.

Nel maggio del 2015 esce “Terribilmente Demodè. Il nuovo cd contiene, oltre ai brani tradizionali molisani, canzoni originali scritte in italiano e in dialetto e due brani strumentali per zampogna. L’album vince il premio “Di canti e di Storie” istituito dalla Squilibri Editore, si classifica tra i primi cinque candidati alla “Targa Tenco” nella categoria “Miglior disco in dialetto 2015”, il più grande riconoscimento che c’è in Italia per la musica d’autore e si aggiudica il terzo posto al “Premio Nazionale di musica tradizionale” di Loano.

Dal 2016 collabora con Canio Loguercio e Alessandro D’alessandro come chitarrista e zampognaro e prende parte alle registrazioni di “Canti, Ballate e ipocondrie d’Ammore ” CD edito da Squilibri, vincitore della Targa Tenco 2017 come miglior disco in dialetto.

Nel 2017 vince il concorso di musiche tradizionali “Oltreterra Folkontest 2017”.
Scrive la colonna sonora di “C’era una volta la terra” film documentario sugli scritti giornalistici di Francesco Jovine, di Ilaria Jovine e Roberto Mariotti con la voce recitante di Neri Marcorè.
Prende parte alle registrazioni del disco “Moresche e altre invenzioni” di Maria Pia De Vito & Burnogualà Large Vocal Ensemble.

DISCOGRAFIA