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RICCIA FOLK FESTIVAL

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RASSEGNA INTERNAZIONALE DI MUSICHE E DANZE ETNICO-POPOLARI UN VIAGGIO TRA LE CULTURE E LE TRADIZIONI POPOLARI.

Nell’era della globalizzazione che ha portato al superamento delle barriere locali e nazionali, e che ha annullato le distanze tra popoli e paesi nell’ottica di una sempre maggiore integrazione,la tendenza all’omogeneità e alla minimizzazione delle differenze e delle identità particolari è un pericolo che minaccia intere società. Sempre più spesso la diversità è vista non come un valore positivo, un fattore di crescita e collaborazione volto ad ampliare gli orizzonti della mente e della cultura, ma come un elemento di disunione e conflitto. Per fortuna c’è chi ancora crede e investe nella diversità e nei rapporti tra collettività e gruppi differenti. Questo è quanto da anni cerca di fare il “Riccia Folk Festival”,  rassegna estiva di canti, danze e musiche popolari organizzata dall’Associazione Culturale Gruppo Folk “ G. Moffa”.

Nella nostra piccola cittadina molisana di Riccia, infatti, dal 2005 la stagione estiva si anima con i colori, i sapori, i profumi e le leggende di terre lontane, con la piccante allegria e le atmosfere sognanti delle danze e dei repertori musicali di gruppi e formazioni provenienti da ogni parte del mondo. Figlia delle precedenti esperienze ultratrentennali all’interno della Sagra dell’Uva, la rassegna estiva, se pur di relativa recente costituzione, è già imposta come appuntamento da non perdere per tutti coloro che amano quanto più di genuino e caratteristico si conserva nelle tradizioni folk dei vari popoli. L’incontro di folklore è proiettato a tenere vive le peculiari tradizioni etnocoreutiche, musicali e canore nazionali ed internazionali, e a realizzare un intenso livello di interscambio culturale e sociale.
Ogni anno, com’è ormai da tradizione,a cavallo tra il mese di Luglio e quello di Agosto i membri dell’Associazione “G. Moffa” , sotto la direzione artistica di Alberto Di Lecce e il coordinamento del Presidente Lucio Vassalotti, trasformano il consuetudinario luogo d’incontro del paese –   Piazza Umberto I – in una vetrina internazionale delle antichissime tradizioni di gruppi italiani e stranieri. La manifestazione si articola in quattro serate che ruotano intorno allo svolgimento di più spettacoli, conditi da musica e danza di formazioni che portano in scena il sapore della tradizione, la tradizione del proprio ieri, una tradizione lontana ma pur sempre attuale.
Tanto per rendere l’idea e fornire una misura di quanto importante sia la componente dell’intreccio fra culture, basti pensare che ogni anno le luci della ribalta si accendono  su almeno quattro gruppi internazionali, provenienti da ogni parte del mondo, ed altrettanti italiani. Frammenti di mondo e squarci di realtà catapultati in un’esperienza multietnica. Il Festival è anche vetrina, trampolino di lancio, e perché no, momento di assoluta consacrazione artistica per gruppi e band di formazione varia, tutti squisitamente italiani: dalla musica popolare calabrese a quella campana e partenopea, dalla Sicilia al Nord Italia senza farsi mai mancare nulla. In un’alchimia di stili diversi, i custodi delle varie tradizioni popolari dipingono  uno scenario dove, a farla da padrona, sono gli strumenti, poliedrici nell’uso, ma comunque tutti chiave di lettura di un mondo che va oltre il folk: dal bufù al tamburello e all’organetto, passando per chitarre, flauti, ghironde, zampogne, pive e  cornamuse, ognuno di questi racchiude nella propria profondità ritmica una moltitudine di dinamiche e colori. La sonorità e i diversi generi musicali rivelano l’importanza della musica popolare come espressione profonda dell’esistenza umana, nonché strumento di comunicazione e socializzazione da sempre accettato, anche nell’ambito di comunità più chiuse.
Il “ Riccia Folk Festival ” è, perciò, vissuto a pieno come una festa dove poter crescere culturalmente, imparando a conoscere tradizioni nuove in un’atmosfera di allegria e di divertimento. Culture, memorie, circolazione di saperi, passato e presente che si intrecciano e prendono corpo nel cibo, simbolo di realtà storiche e sociali. E così il “ Riccia Folk Festival ” diventa un contenitore, oltre che per la musica e la danza, di ulteriori attività extramusicali, esibendo un’ammirevole sensibilità per i temi della tradizione gastronomica. Lungo tutto l’arco delle quattro serate alle varie esibizioni si accompagnano, infatti, stand gastronomici e degustazioni di piatti tipici locali e prodotti del territorio, preparati con passione e dovizia di particolari da tutti i membri dell’Associazione Gruppo Folk “ G. Moffa ”. Tutti i piatti proposti sono tratti dalla memoria di bambini e ragazzi cresciuti tra donne che cucinavano per giornate intere, e in questi piatti c’è il gusto di riscoprire tradizioni, usi e sapori dimenticati in tempi di economie globalizzate e fast-food.
E’ la meticolosa cura dei dettagli a fare la differenza con le tante feste e sagre  che ogni estate affollano paesi interi: a Riccia ciò che il pubblico vede, sente, vive e assapora non è il risultato di un’attività improvvisata, ma è frutto di un intenso e lungo lavoro che impegna i componenti del gruppo folk locale fin dai primi mesi dell’anno: gli impegni cui far fronte sono tanti e diversi, e spaziano dalla gestione dei contatti e delle collaborazioni alla ricerca di sponsor e fondi, fino all’organizzazione dell’accoglienza e dell’intrattenimento dei vari gruppi, ospiti in edifici comunali appositamente adibiti a residence. E la conoscenza e il rispetto della diversità passa anche, e prima di tutto, attraverso la convivenza diretta con uomini e donne diversi per lingua, tradizioni, abitudini e gusti alimentari; persone con le quali i membri del gruppo condividono anche semplici gesti di vita quotidiana come quello del pranzo o della colazione. Si comunica e ci si conosce per mezzo di un sorriso, di una stretta di mano, tramite un pasto condiviso o una serata in compagnia.
Il “ Riccia Folk Festival ” nasce, cresce e si sviluppa fondamentalmente come momento di incontro, di comunione pacifica e scherzosa, fatta di amore per la vita, una sorta di mezzo attraverso il quale viaggiare in tutto il mondo restando comodamente a casa propria, un tour gratis tra riti e tradizioni di terre e continenti lontani eppure vicini nel loro modo di esprimersi. Il Festival, dai grandi numeri e dalla grande risonanza, è in continua crescita, forte dei consensi dei cittadini e delle autorità regionali che contribuiscono nel farne un’occasione importante per la comunità riccese di farsi conoscere in Italia e all’estero. E questo progressivo percorso di crescita si arricchisce di collaborazioni e presenze di rilevante spessore:  Ambrogio Sparagana, noto studioso di etnomusicologia all’Università di Roma, nonché uno dei maestri concertatori della Notte della Taranta;  il regista molisano Pierluigi Giorgio della trasmissione di RAITRE GEO&GEO; Lino Cannavacciuolo strepitoso violinista dal curriculum inarrivabile;ecc..
Il successo del “ Riccia Folk Festival ” smentisce, quindi, il diffuso luogo comune che vuole le grandi manifestazioni prerogativa dei grossi centri: anche se in una realtà piccola, il festival fornisce momenti di aggregazione, favorendo un ambiente che stimola la riflessione e l’ampiezza delle vedute.