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I POLECENELLE BRUTTE O LAJEDE

Di Gius.02 – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=87987107

I brutti sono la controparte dei belli, rappresentano la disorganizzazione, il caos, il frastuono, il dionisiaco. Il corteo dei brutti era in passato accompagnato dalle zampogne a chiave, il loro ballo era disordinato, stereotipava movimenti grotteschi. Entravano in scena appena i belli andavano via, le due figure non entravano mai in contatto né visivo e né fisico, in realtà le due figure sono indissociabili, l’una si caratterizza in modo da contraddire l’altra. I brutti vestono con panni vecchi, stracci, il viso tinto di fuliggine o coperto di stracci a uso di maschera. Camminano curvi come fossero storpi scatenano lo scompiglio e la paura degli spettatori, riempiono l’area di polvere e grida. La messa in scena dei Belli e Brutti è una lotta rituale, tra la ricchezza e la povertà, tra la primavera e l’inverno, tra la luce ed il buio, tra l’ordine ed il disordine.