La Targa Florio, creata nel 1906, diventa una delle più famose gare automobilistiche al mondo. La competizione entrò subito nella leggenda per le enormi difficoltà insite nella durezza del tracciato al punto che, specialmente nei primi anni, anche il solo riuscire a completare la corsa significava compiere un’impresa titanica.
Teatro della corsa sono sempre state le strade siciliane e in particolare quelle strette e tortuose che percorrono la catena montuosa delle Madonie.
Le veloci macchine sfrecciavano per le vie di Petralia Sottana, Geraci, per passare a Castelbuono fino ad arrivare a C. Pistavecchia.
Quelle stesse montagne decenni dopo, negli anni ’50, furono percorse da due importanti etnomusicologi che svolsero una mitica campagna di documentazione, forse la più importante della loro vita.
Alan Lomax e Diego Carpitella registrarono i canti e i suoni dei contadini siciliani immortalando un mondo che da li a poco sarebbe scomparso per sempre.
Quell’esperienza nei ricordi di Lomax, il più importante etnomusicologo e ricercatore della musica del Novecento, rimase indelebilmente “l’anno più felice della sua vita”, come scritto dopo la sua morte in un bellissimo libro che racconta il viaggio in Italia negli anni ’54 / ’55.