La chiesa longobarda è costruita a ridosso della cinta muraria ormai inglobata nei fabbricati del centro storico, ne sono testimoni i contrafforti e l’adiacente porta d’accesso alla cittadella (porta della luna).
Il mancato possesso di prove riguardo l’anno esatto di fondazione, è stato un ostacolo sorpassabile che grazie alle indagini storiche che hanno permesso di individuare l’VIII secolo come periodo di diffusione del culto micaelico tra i longobardi e la contea di Marsico. Prove ulteriori affermano che la chiesa fungesse da cattedrale già da due secoli prima dell’erezione del duomo dedicato a San Giorgio nel 1131.
La chiesa possedeva un ingresso opposto rispetto all’attuale, testimone di tale trasformazione sono gli affreschi prima presenti alle spalle dell’altare e oggi sormontanti l’entrata, a testimonianza della pre-esistenza di un’abside tipicamente medievale in quel punto esatto.
L’unicità in Val d’agri è la presenza dell’unico manufatto gotico, infatti il portale realizzato in questo stile da Melchiorre da Montalbano, del XIII° sec. È stato dichiarato monumento nazionale.
All’interno si conservano numerose opere in quanto dichiarato Museo Diocesano di arte sacra. Restano dell’arredamento originale il fonte battesimale in pietra ed un dipinto su legno settecentesco raffigurante la cacciata degli angeli ribelli. Nel medesimo museo, tuttora aperto comunque al culto religioso, è visibile l’affresco de L’ultima cena attribuito a Girolamo Todisco, fratello o figlio del più noto Giovanni.