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CHIESA MADRE

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La chiesa madre, dedicata ai Santi Pietro e Paolo, è stata completata nel 1639 ed è stata successivamente oggetto di due importanti restauri dopo i terremoti del 1857 e del 1980. La forma architettonica è ascrivibile al primo periodo del Barocco Napoletano. La pianta è a croce latina e a singola navata con otto cappelle per ogni lato; il transetto, poco sporgente, è contenuto nel corpo longitudinale della chiesa, la quale si chiude con un’abside poligonale. La facciata è divisa da due ordini di lesene che si concludono con due trabeazioni aggettanti: quella inferiore, di maggiore lunghezza, è sormontata alle estremità da una coppia di volute capovolte e di sculture in gesso (raffiguranti i Santi Pietro e Paolo); quella superiore termina con il timpano. La continuità della superficie di facciata è interrotta dall’ingresso e dalle aperture vetrate, quadrangolari, e dalla nicchia centrale (un tempo sede della cosiddetta Madonna lignea). Fino alla metà del XX secolo il campanile terminava con una volta a padiglione (comunemente detta “la cupola”) che venne maldestramente demolita per timore di un crollo; l’odierno campanile termina invece con una cuspide ottagonale. L’interno è caratterizzato da due ordini sovrapposti di lesene ioniche che inquadrano gli archi d’accesso alle cappelle laterali e le aperture vetrate superiori; l’arco trionfale tra navata e transetto è oggi sostituito da una semplice trabeazione, in seguito al crollo del 1857, mentre permane quello tra transetto ed abside. La pavimentazione è in piastre di cotto e il soffitto è scandito da fasce trasversali, incorniciate e di differente cromìa.

La decorazione interna è semplice nelle modanature in stucco e nell’assenza di ornamenti policromi, persi a causa del terremoto. Gli altari seguono le linee curve della nascente poetica barocca ed inquadrano dipinti di scuola napoletana del XVIII secolo (i più rilevanti raffiguranti San Giovanni Battista, San Bernardino e l’Incoronazione di Maria) e sei effigi scultoree di differente periodo e natura, tra cui:

  • una Madonna con Bambino, del XIV secolo, detta Madonna lignea e ribattezzata Madonna del Giubileo A.D. 2000, opera di scuola angioina, « […] quasi desunta da un avorio francese nella nobiltà del volto angioino…»[16]
  • una Madonna Assunta, intitolata del Volturino, del XVIII secolo, che, frontalmente in piedi su una nuvola e circondata da teste alate di cherubini, è in atteggiamento di estasi, con il ginocchio destro poggiato sulla parte più alta delle nuvole, con le braccia aperte e con lo sguardo rivolto verso l’alto; veste una tunica gialla, su cui scorre un’altra veste trapuntata di fiori e con una cintura alla vita, completata da un manto azzurro e un velo color ocra;
  • una Madonna del Rosario, del XVIII secolo, che veste un reale manto a motivi floreali, intessuto in parte con fili d’oro.

La chiesa possiede, inoltre, un fonte battesimale del XVI secolo, sostenuto da leoni in pietra, e un coro ligneo nella zona absidale, databile al XVIII secolo, e restaurato nel 1999. La porta d’ingresso in bronzo fu donata nel 1893 dalla colonia marsicoveterese di Filadelfia.